domenica 21 novembre 2010

CARLA ACCARDI : Segno e trasparenza in mostra a PALAZZO VALLE dal 6 febbraio




CARLA ACCARDI
Segno e trasparenza
Catania, Fondazione Puglisi Cosentino
6 febbraio 2011 - 12 giugno 2011

La Fondazione che Alfio Puglisi Cosentino propone a Palazzo Valle, nel cuore di Catania, dal 6 febbraio al 12 giugno 2011, una grande mostra di Carla Accardi curata da Luca Massimo Barbero.
Sarà una mostra assolutamente irrepetibile: l'artista, infatti, ne è doppiamente protagonista: con le sue opere ma anche con la sua personale interpretazione delle architetture e degli spazi dello storico Palazzo, capolavoro del Vaccarini. Una grande mostra-installazione, quindi, dove ciascun ambiente sarà connotato in modo diverso, secondo la relazione che Carla Accardi percepisce tra le sue opere e le architetture della sede destinata ad accoglierle.
Lungo questo percorso attraverso il Palazzo pensato dall'artista, si intrecceranno e susseguiranno in un ordine ideale i suoi primi lavori sul dialogo tra spazio, segno e colore, sino alle sperimentali superfici trasparenti di sicofoil, su cui dipinge, e alle articolate installazioni di grande dimensione.

Carla Accardi (Trapani, 1924) vive e lavora a Roma dal 1946. Ha partecipato al gruppo romano Forma dal 1947 ed è considerata uno tra i protagonisti dell'arte astratta italiana dal secondo dopoguerra: dal 1948 ha partecipato in più occasioni alla Biennale di Venezia. Il suo lavoro si fonda sulla feconda interazione tra segno, superficie, luce e colore, che si dirama in realizzazioni che spaziano dal dipinto all'installazione.

Le prime sale della mostra saranno dedicate alle articolazioni di quelli che possono essere definiti i "segni cromatici" della Accardi, che iniziano a proliferare sulle tele dei primi anni Cinquanta in configurazioni libere e distese, per poi assumere alla metà del decennio la caratteristica bicromia del positivo / negativo, che determina la superficie tra bianco e nero. Un intenzionale scarto cronologico, nella medesima sala, mette in relazione questi lavori con l'installazione Casa Labirinto del 1999-2000, opera percorribile in cui il plexiglas è attraversato da segni bianchi e neri, proponendo un confronto diretto tra le diramate stagioni espressive di Accardi.
Dopo una sala dedicata alla serie delle opere a sviluppo centrico, denominate "tondi" o "cervelli", la mostra concentrerà la propria attenzione sulla strutturazione del segno in griglie e regolarità ritmiche, di cui oggi si può leggere la straordinaria attualità sia cromatica sia linguisitica. Anche per queste ragioni, la mostra approfondisce in modo inedito e come mai in precedenza la fisicità del dialogo tra segno e trasparenza nel lavoro di Accardi: si concentra così in particolare sulle opere realizzate su sicofoil, che vanno dai lavori su telaio rettangolare o quadrato, agli accenni installativi dei telai sagomati, alle vere e proprie realizzazioni in chiave ambientale oltre il dipinto.
A sottolineare questa tensione ambientale del lavoro di Accardi, l'intero itinerario della mostra è concepito come un percorso nel Palazzo che dialoga con la fisicità stessa delle sue sale, anche attraverso opere recenti e realizzate per l'occasione, come la grande superificie di ceramica concepita per il suo cortile. Il tracciato dell'esposizione sarà inoltre punteggiato da installazioni collocate in relazione con l'architettura e con le opere alle pareti, come ad esempio Rotoli (1965-69), Cilindrocono (1972), Paravento (1972), la serie dei Coni in maiolica (2004), Si dividono in vano (2006).
Al piano superiore, la mostra presenta una straordinaria sala dedicata ai grandi dipinti realizzati dall'artista per la sua sala personale alla Biennale di Venezia del 1988, per culminare con Pasos de Pasaje (2007), grande lavoro che realizza la fusione di architettura e segno: pavimento di piastrelle in gres dipinto, con segni alternati di colore verde e cobalto su sfondo bianco, che intende anche rimandare a un forte legame con la tradizione creativa delle arti applicate in Sicilia ed è stata realizzata a quattro mani con Gianna Nannini, che ha concepito per essa un suo brano come specifica presenza sonora parallela a quella visiva.

Realizzata in collaborazione con lo Studio Accardi, sede dell'archivio dell'artista, e RAM radio arte mobile di Roma, che è la sua principale galleria di riferimento, la mostra avrà anche la straordinaria occasione di presentare al pubblico il nuovo catalogo ragionato in corso di pubblicazione, a cura di Germano Celant, oltre ad essere il primo nuovo grande riscontro espositivo dell'artista in Italia dopo la serie di significative mostre internazionali che le sono state dedicate, come quella al Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires.
In occasione della mostra, verrà pubblicata una monografia a colori a cura di Luca Massimo Barbero, edita da Silvana Editoriale, che attraverso un ricco apparato iconografico intrecciato a saggi inediti e a una selezione di materiali documentari, intende proporre un percorso di lettura mirato dell'opera di Accardi, dedicato alla relazione tra segno e trasparenza.
al secondo piano sarà allestita la mostra
SEGNI COME SOGNI Licini, Melotti e Novelli fra astrazione e poesia organizzata in collaborazione con il Mart di Trento e Rovereto

martedì 9 novembre 2010

22 NOVEMBRE A L'AQUILA ULTIMA TAPPA DE " I FORUM DELL'INNOVAZIONE P.A.




FORUM DELL'INNOVAZIONE Centro| 22 novembre| L'Aquila

Il Ministro Brunetta ed il Governatore Chiodi, hanno confermato l'impegno per il FORUM DELL'INNOVAZIONE Centro. Sarà L'Aquila ad ospitare la quinta ed ultima tappa di questo primo ciclo di appuntamenti del roadshow del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, realizzato in collaborazione con FORUM PA .
22 novembre 2010 - 9.30 / 16.00
L’Aquila – Università degli Studi dell’Aquila
Campus G. Reiss Romoli – Via G. Falcone 25 Coppito (AQ)

La quinta tappa, co-promossa dalla Regione Abruzzo e dal Commissario Delegato per la Ricostruzione , sarà dedicata alle regioni del Centro Italia e sarà l’occasione per capire come far "ripartie" il paese - ed in particolare l'Abruzzo - alla luce delle indicazioni dell’Agenda Digitale Europea.

I risultati della discussione della mattinata, dedicati a "governare con la rete", "il cittadino al centro" e "ricerca e innovazione" saranno riportati, nel pomeriggio, al Ministro Renato Brunetta e al Governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che chiuderanno la giornata di lavoro.

La partecipazione all'evento è gratuita ma è necessaria l'iscrizione on line

PROGRAMMA
09:00 Registrazione e welcome coffee

9.30 Sessione di apertura
Saluto delle Autorità

Apertura dei lavori

Alfredo Castiglione, Assessore allo Sviluppo Economico, Innovazione Tecnologica e Informatica della Regione Abruzzo
L’Agenda Digitale: la nuova strategia europea per l’innovazione

Renzo Turatto, Capo Dipartimento per la Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica
Coordina: Carlo Mochi Sismondi – Presidente del FORUM PA

11.00 Sessioni parallele - L’Agenda Digitale per la modernizzazione del Paese
Sessione 1 - Governare con la rete

Temi:

Digitalizzazione e dematerializzazione
Integrazione e interoperabilità
e-Government e Servizi on line
Infrastrutture e reti
Sessione 2 - Il cittadino al centro

Temi:

LineaAmica Abruzzo
MiaPA
Amministrazioni e web 2.0
e-inclusion, e-democracy e cittadinanza digitale
Sessione 3 - Ricerca e innovazione

Temi:

Innovazione e ricerca: costruire un sistema di relazioni impresa, università, territorio
Distretti tecnologici, parchi scientifici e reti di innovazione
13:30 Colazione di lavoro e visita alla sezione espositiva

14:30 Sessione plenaria
Coordina
Carlo Mochi Sismondi – Presidente del FORUM PA

Relazione dei Rapporteur

L’Agenda Digitale: ripartire dall’innovazione per la modernizzazione dei territori e del Paese

Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo
Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione


Oltre ad una sezione congressuale che proporrà un confronto sulle politiche e che darà spazio alle migliori esperienze realizzate sul territorio in tema di digitalizzazione ed e-government, efficienza e trasparenza e trasferimento tecnologico, il FORUM DELL’INNOVAZIONE Centro avrà anche un’area espositiva in cui gli attori locali – le eccellenze del territorio – saranno presenti con i loro progetti di innovazione e le loro soluzioni tecnologiche.

Maggiori dettagli su www.foruminnovazione.net
oppure
info@forumpa.it
06 684251

mercoledì 3 novembre 2010

la rinnovata Villa Bellini di Catania inaugurata il 23 settembre 2010



da un mio articolo pubblicato il 6 novembre sul settimanale SiciliaOggi.net
Forse è il caso di aggiudicarsi su ebay alcune rare cartoline risalenti agli anni 50 riguardanti la Villa Bellini di Catania , perché a ben guardare il restyling recentemente consegnato alla cittadinanza catanese, ci si rende conto che il giardino dei catanesi non è ormai più quello di una volta. La “Villa”, meta dei genitori che accompagnavano i loro bambini travestiti da Zorro o da Fatina, a lanciarsi coriandoli nei periodi di carnevale, a pedalare in biciclette, carrozzine, sidecar a pedali, a passeggiare a dorso di pony a noleggio. C’era la vecchietta del trenino, col fazzoletto in testa, che ospitava i bambini nei suoi vagoni, facendogli fare un bel giro in tondo. C’erano le anatre, le oche ed i cigni nel laghetto, la scimmia nella gabbia, l’elefante indiano donato dal circo e il calendario con la data scritta su di un enorme prato verde, che cambiava giornalmente grazie a dei pronti giardinieri, che lo facevano sembrare dotato di poteri magici agli occhi dei più piccini. Il Giardino Bellini fortemente voluto, nel Settecento, con labirinti, siepi, fontane, statue, zampilli, dal Principe Ignazio Paternò Castello di Biscari, poi acquistato dal Comune di Catania dagli eredi del Principe, quindi ripensato dall’architetto Landolina, che ne dispose l’ampliamento. A partire dalla metà degli anni Settanta, cominciò il lento ma inesauribile declino. Gli animali scomparvero per varie cause, spesso per vandalismo. La cura del verde venne progressivamente ridotta perché troppo esosa. Ovunque transenne e zone off limit ne mostravano abbandono e decadenza. Poi, finalmente , la bella notizia: l’approvazione del progetto per il “Recupero e la valorizzazione del verde storico “Giardino Bellini” per una migliore fruibilità anche ai fini ludico-spettacolari”,così denominato già dal 2003. L’imponenza delle risorse finanziarie disponibili, richieste alla Comunità Europea nell’ambito del POR Sicilia 2000-2006, per un valore di 15 milioni di euro, aveva fatto scattare la frenesia dello stravolgimento: centri commerciali, vasca da 5500m.q.e altre diavolerie previste dal progetto iniziale dell’architetto Marina Galeazzi,ora nominato capo di gabinetto del Sindaco, respinto nel 2004 da una petizione popolare in poco tempo firmata da oltre 16000 cittadini, con l’intento di farlo rientrare nell’ambito di un restauro stilistico e conservativo che ne dovesse conservare l’identità storica e la memoria consolidata con la cittadinanza. Negli anni successivi ancora guai per i lavori, problemi di comunicazione e trasparenza con la Comunità Europea, appalti saltati e assegnati, contenziosi giudiziari, chiusura del Giardino per 4 anni, ritrovamento di alcune delle strutture originarie del labirinto Biscari antecedenti al terremoto del 1693, di una vasca , di una scala, di alcuni tratti di mura. E poi la presenza di una cabina dell’Enel lì dagli anni sessanta e ancora costi abbassati e rialzati, finanziamenti persi, soldi finiti e in zona cesarini trovati o distolti ad altre spese comunali come dichiarò il Consigliere Comunale del PDL Manlio Messina “i 2 milioni e mezzo di euro recuperati erano originariamente destinati alla coibentazione e messa in sicurezza dei soffitti delle scuole comunali”. Nel 2009 venne riaperta una parte della Villa, intanto sorsero comitati spontanei di cittadini che richiesero trasparenza e legalità nell’esecuzione dei lavori oltre a conoscere quanti milioni di euro di fondi erano stati già spesi. Quindi 15 Consiglieri Comunali di destra e di sinistra fecero approvare la costituzione di una Commissione di inchiesta per fare chiarezza su spese e ritardi, ma questa ebbe vita breve perché ritenuta dal PDL una sovrapposizione ad una indagine già aperta dalla Procura della Repubblica di Catania che all’uopo chiese gli atti ufficiali al Sindaco, ma inutilmente poiché si scoprì a sua volta che già da un anno la Guardia di Finanza li aveva sequestrati. Come ultimo atto avvenne la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea degli avvenuti lavori di restauro della Villa , ma il Comune omise di pubblicare il bando dei lavori sulla Gazzetta Ufficiale italiana( ed europea) in cui dovevano comparire le ditte che avevano partecipato alla gara d’appalto. La Commissione Europea richiese gli atti ufficiali, ma il Comune prese tempo e infine rispose giustificandosi dell’impossibilità dell’invio della documentazione per problemi tecnici ( una stampante rotta). Sul rischio che il finanziamento europeo di 15 milioni di euro, di cui utilizzati entro i termini solo 12, debba in futuro essere restituito per superamento dei tempi di realizzazione (i lavori dovevano concludersi entro il 30 giugno 2009) l’Ingegnere capo del Comune, Pina Testa assicura “ l’importo erogato dalla Comunità Europea non deve essere restituito visto che i ritardi nei lavori sono dovuti a vicende giudiziarie, interferenze con l’Enel e al ritrovamento di alcune strutture del labirinto Biscari”.Ma i misteri sui lavori infiniti continuano ad aleggiare sull’opera , ad esempio sempre il Consigliere Manlio Messina , che continua ad insistere, come anche il capogruppo de La Destra-Alleanza Siciliana, Nello Musumeci, sulla utilità di una commissione d’inchiesta del Consiglio Comunale nonostante un’azione giudiziaria in corso, solleva “qualcuno dovrà spiegare ad esempio perché nel progetto dei lavori si diceva che l’impianto d’irrigazione esistente andava benissimo e ora sono stati spesi soldi per farne uno nuovo”. Il 23 settembre il Sindaco Stancanelli ha riconsegnato la villa Bellini ai catanesi annunciando “avremo le guardie naturalistiche e i volontari della protezione civile oltre ai vigili urbani e alle telecamere che vigileranno per la sicurezza di quanti lo frequentano”.Ma di queste guardie e dei volontari nessuna traccia, solo 3 Vigili Urbani che lamentano tra l’altro non avere un locale idoneo per sostare. Alla collina nord, dove sorgeva la Casina cinese, data alle fiamme nel 2001, come pavimentazione è stato inserito uno strato di sabbia, oltre ad una serie di cipressi non previsti. Alla collina sud, dove sorge il palco liberty della musica, la pavimentazione è stata sostituita con della ghiaia, poco praticabile da carrozzine per bambini e sedie a rotelle per disabili. Sembrano poi scomparsi nel nulla i 30 vigorosi alberi di sophora japonica, spuntano ex novo invece essenze arboree che mai erano state inserite all’interno della Villa e che hanno sostituito le siepi e le essenze mediterranee preesistenti in quasi tutte le aiuole del viale degli uomini illustri. Imponente la presenza di una moltitudine di cipressi a rappresentare un muro verde attaccati uno al’altro accanto all’occhio del labirinto. Inserite panchine di ghisa ai lati nord e sud della collina. Il piazzale è stato sistemato nella versione ottocentesca ricoperto cioè di sabbia, non certo agevole allo scorrazzare di bambini. Curiosa la soluzione adottata per tutti gli specchi d’acqua, abbelliti dalla presenza di piccole sculture metalliche che rappresentano volatili,gru,aironi,ucellini, insomma il trionfo del virtuale. La pulizia della Villa che non pare impeccabile specie perché rimangono visibili atti di vandalismo sui tronchi di alberi imbrattati , arredi della bambinopoli danneggiati, è di competenza del Comune , che afferma il Direttore Dott. Marco Morabito essere quotidiana, mentre la Multiservizi si occupa dei bagni con qualche problema di pressione in quelli posti alla collina sud. Da rilevare la presenza di qualche cane randagio ormai di casa.





nella prima foto si può vedere la Casina Cinese che andò in fiamme nel 2001, ancora non ricostruita