venerdì 26 febbraio 2010

DEBUTTO TRIONFALE DI MUTI AL MET DI NY , MA I MELOMANI NEWYORKESI BOCCIANO IL MINIMALISMO IN SCENA


Fischi per le scene di Herzog & Meuron, gli architetti svizzeri del «nido», il teatro olimpico di Pechino, oltrechè del negozio Prada di Tokyo , fischi per i costumi di Miuccia Prada , più da greco antico che da unno , fischi, infine, per la regia di Pierre Audi, giudicata troppo statica e minimalista (..."less is more" di Mies van der Rohe ) .
Riccardo Muti al suo debutto al Metropolitan Opera di New York con Attila , una delle sue opere verdiane preferite e tradizionalmente tra le piu' gradite dai melomani americani , il maestro napoletano, 68 anni, è stato a lungo applaudito, mentre regia, scene e costumi sono stati bocciati sia dal pubblico sia dalla critica americana .
"Eccellente l'orchestra, ma la produzione non mi convince del tutto…manca qualcosa" commenta pensoso un anziano signore newyorkese .L'effetto per molti è stato addirittura scioccante.
Forse sono ancora in molti a non essere abituati a tanta innovazione e modernità.

martedì 23 febbraio 2010

PER I QUARANTENNI PENSIONI DIMEZZATE !


E' la conclusione più amara del Rapporto sullo Stato sociale 2010 presentato dall'Università Sapienza di Roma e dell'Università degli Studi Bicocca di Milano .
Lo studio in parola ha confermato quanto gli addetti ai lavori già sapevano, dopo i numerosi interventi legislativi sui trattamenti previdenziali, con riferimento sia alle modalità di calcolo della pensione (dal sistema retributivo, al misto, al contributivo), sia al requisito dell’età
(con gli ultimi interventi ormai progressivamente elevata a 65 anni),
e cioè che i futuri sessantacinquenni, a seconda che provengano da un rapporto di lavoro a tempo indeterminato o parasubordinato, avranno diritto ad una pensione dimezzata rispetto a quella erogata con il sistema retributivo :
chi andrà in pensione nel 2035 riceverà dalla previdenza pubblica il 58% dell'ultimo stipendio se viene da un contratto a tempo indeterminato e il 43% se 'parasubordinato', contro gli attuali tassi dell'80-70%. Non c'è pace per i babyboomers. Per la generazione dei quarantenni, dopo il tramonto del posto fisso e l'ascesa del precariato, la riduzione dei salari, lo smantellamento del Welfare e la recessione peggiore dal dopoguerra, arriva la legnata delle pensioni .

mercoledì 17 febbraio 2010

LIRICA : DOMANI IL DEBUTTO DI ELEKTRA DI STRAUSS AL BELLINI IN UNA VERSIONE CONTEMPORANEA


L’opera di Hugo von Hofmannsthal tratta dalla tragedia di Sofocle ( ...da cui il complesso freudiano di ELETTRA ) andrà in scena dal 18 al 26 febbraio in un allestimento " contemporaneo " del Teatro Massimo Bellini voluto dal direttore artistico Will Humburg :“teatro-spazio”, come lo chiama Gabriele Rech, con il coinvolgimento di tutto il teatro ( " abbiamo voluto creare il ‘teatro-spazio’ per (cliccare sul titolo )



avvicinare il dramma di questa famiglia il più possibile allo spettatore –scrive nelle note di regia- Vogliamo fargli sentire sulla sua pelle le diverse condizioni dei membri traumatizzati di questa famiglia”), non soltanto il palcoscenico , ma anche la sala, i palchi, la buca dell’orchestra .
Richard Strauss (Monaco, 1864 – Garmisch, 1949) scrisse Elektra durante il suo periodo espressionista, tra il 1906 e il 1908. Il libretto, dello scrittore austriaco Hugo von Hofmannsthal , è basato sul dramma scritto da Sofocle nei primi decenni del 400 a.C. ma tra le fonti letterario c’è pure l’Oresteia del catanese Stesicoro, vissuto nel Sesto secolo a.C. E, d’altronde, con la Sicilia Richard Strauss trovò in altre occasione fonte ed ispirazione per la sua musica; basti pensare a Guntram (che il “Bellini” rappresentò in prima italiana assoluta nel gennaio del 2005) la cui gestazione avvenne in parte in Sicilia dove, nel 1893, Strauss compose tutto il secondo atto in occasione del suo Sizilianische Reise compiuto per motivi di salute, a Taormina, Palermo e, ospite della nipote di Listz Blandine von Bulow, a Ramacca .

lunedì 15 febbraio 2010

SCIENZIATA DI GIORNO , ESCORT DI NOTTE

Dalla " politically correct " Inghilterra , una storia emblematica dei moderni (?) costumi .
Finisce anche il mistero che dal 2003 accompagna l'identità di una call girl di 34 anni che dietro lo pseudonimo del celeberrimo film di Bunuel «Belle de Jour», teneva un blog di straordinario successo , raccolto poi in volumi venduti a centinaia di migliaia di copie.
La prostituta occasionale è Brooke Magnanti, neuro tossicologa ed epidemiologa specializzata nella ricerca sul cancro in un ospedale di Bristol.
Una scienziata di prim'ordine che per

-cliccare sul titolo



14 mesi, prima di prendere il Phd, s'era resa disponibile per attività di escort: 300 sterline l'ora la tariffa per le sue prestazioni. Poi, abbandonata la professione più antica del mondo, e avviata quella scientifica, ha moltiplicato i suoi guadagni con il blog (belledejour-uk.blogspot.com) e con le sue memorie, pubblicate anche in Italia (Bella di Giorno, diari di una squillo per bene). Un boom, avvolto da un mistero che il 14 novembre 2009 con un'intervista esclusiva al Sunday Times la professoressa Magnanti ha voluto interrompere. "Sono io Belle de Jour. Perché l'ho fatto ? E' semplice – ha detto al giornale britannico - avevo bisogno di danaro e di tempo libero per finire la mia tesi. Così mi domandai che cosa posso fare subito ? Un'attività che paghi bene, non richieda un gran training o un investimento iniziale e che mi lasci libera abbastanza per studiare ?" La risposta la trovò in un'agenzia di escort. La fortuna, però, è arrivata dopo quando la doppia vita di Brooke è diventata fiction ,una serie televisiva trasmes­sa da Itv e da Sky, titolo italiano " Diario di una squillo " .

venerdì 12 febbraio 2010

Roy Lichtenstein, " Meditations on Art " in mostra a MILANO


Roy Lichtenstein torna ad esporre in Europa con una grande mostra antologica che si preannuncia come uno degli eventi artistici più importanti del nuovo anno.
La mostra, a cura di Gianni Mercurio, si e' inaugurata alla Triennale di Milano il 25 gennaio e, nel mese di luglio, sarà trasferita al Ludwig Museum di Colonia, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 3 ottobre 2010.
Realizzata in collaborazione con
(cliccare sul titolo)



The Roy Lichtenstein Foundation e prodotta dalla Triennale di Milano e da
Alphaomega Art, in collaborazione con il Comune di Milano, l’esposizione include oltre cento opere, tele per lo più di grande formato, oltre a numerosi disegni, collages e sculture provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private internazionali, tra le quali il Ludwig Museum di Colonia, il Ludwig Forum di Aachen, il Louisiana Museum di Copenaghen, il Whitney Museum e il Gugghenheim Museum di New York, il Moderner Kunst Museum di Vienna, the Broad Art Foundation di Los Angeles.
Il curatore, Gianni Mercurio, già noto per aver tra l’altro firmato alla Triennale di Milano grandi mostre antologiche dedicate ad Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, ha ideato una retrospettiva di Lichtenstein che per la prima volta fa il punto sulle opere che l’artista pop ha realizzato appropriandosi delle immagini provenienti dalla storia dell’arte moderna.
È la prima volta che la mostra esplora in modo organico e
completo questo significativo aspetto del lavoro di Lichtenstein, che mette in luce il debito che il Postmoderno ha nei confronti della sua opera.
La mostra, suddivisa in sezioni tematiche, parte dai lavori degli anni ’50, poco conosciuti e molti di essi esposti per la prima volta, nei quali l’artista rivisitava iconografie medievali e reinterpretava dipinti di artisti americani come William Ranney ed opere come Washington Crossing The Delaware del pittore Emanuel Gottlieb Leutze, (c. 1851), ricalcando gli stilemi espressivi dell’astrattismo europeo e, in particolare, gli universi di Paul Klee e di Picasso.
In questa fase della sua produzione l’artista mescolava il modernismo proveniente dall’Europa con i vernacoli della storia e della cultura americana: gli indiani e il Far West, le scene di vita dei pionieri alla conquista delle terre, gli eroi e i cow-boy.
Nel periodo eroico della Pop Art, i primissimi anni sessanta, Lichtenstein definisce il proprio stile e linguaggio pittorico, e inizia una rivisitazione di opere celebri di artisti del passato più o meno recente.
La rielaborazione di opere di Picasso, Matisse, Monet, Cézanne, Léger, Marc, Mondrian, Dalì, Carrà, è concepita a partire dalle pubblicazioni a scopo divulgativo: un modo per riportare (ridurre) la dimensione ineffabile della pittura a quella di “oggetto stampato” e commercializzato.
Le sezioni della mostra comprendono opere realizzate dagli anni Cinquanta agli anni Novanta e ispirate al Cubismo, all’Espressionismo, al Futurismo, al Modernismo degli anni ’30, all’astrazione minimalista, all’Action Painting, e ai generi del paesaggio e della natura morta.

Dal 14 al 19 APRILE SALONE DEL MOBILE DI MILANO: POLEMICHE SU UNA PROPOSTA DI UNA BIENNALE DEL DESIGN A VENEZIA


Come ogni anno in aprile – dal 14 al 19 – nel quartiere fieristico di Rho ritornano i Saloni, conclamati protagonisti internazionali del settore arredo-casa, con le biennali dedicate alla Cucina e al Bagno. E come sempre i Saloni ampliano la propria offerta commerciale con quella culturale, quest’anno particolarmente ricca di eventi disseminati per tutta Milano, a partire dal mese di marzo fino a maggio.
Anche quest’anno i Saloni non mancano all’appuntamento di primavera dedicato a tutti coloro che fanno dell’arredo la loro professione. Ritornano come annuncia la campagna pubblicitaria “The Event is back”,
forti della propria storia e del proprio successo, l’ultimo – quello del 2009 – da record con 313.385 visitatori tra operatori, pubblico e stampa.
Eccezionale anche la quantità di eventi collaterali che i Saloni quest’anno affiancano alle manifestazioni fieristiche e dedicano a Milano: ben quattro le mostre, incentrate sulla produzione di arredi e complementi, sulla cucina, il bagno e il progetto allestite in otto importanti istituzioni milanesi: dalle storiche Villa Reale e Pinacoteca di Brera alle ottocentesche Case Museo Poldi Pezzoli e Bagatti Valsecchi, dal Planetario donato alla città da Ulrico Hoepli nel 1929 e progettato da Piero Portaluppi come la palazzina di via Jan di Casa Boschi Di Stefano e Villa Necchi Campiglio, gioiello urbano degli anni Trenta, alla contemporanea
Triennale Bovisa.
PER IL RESTO DEL POST CLICCA SUL TITOLO

Le manifestazioni fieristiche da un lato e gli eventi collaterali dall’altro formano un vero e proprio “insediamento”, una “concentrazione” di cultura e di progetto, una vera e propria città, per l’appunto
“La Città dei Saloni”.

Nel quartiere Fiera Milano di Rho dal 14 al 19 aprile saranno dunque 2500 gli espositori che scenderanno
in campo sui 211.500 metri quadrati espositivi dove si svolgerà la 49a edizione del Salone Internazionale
del Mobile con Eurocucina / Salone Internazionale dei Mobili per Cucina e la sua proposta collaterale FTK,
il Salone Internazionale del Bagno, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e il SaloneSatellite.

Quest’anno la biennale della Cucina occuperà con FTK (Technology for the Kitchen) – la proposta dedicata all’innovazione tecnologica degli elettrodomestici da incasso e alle cappe d’arredo – quattro padiglioni,
il 9, 11, 13 e 15 mentre quella del Bagno avrà due padiglioni dedicati, il 22 e 24.
Funzionale la scelta di compattare il Salone Internazionale del Mobile che presenta il settore Moderno
nella sua globalità nei padiglioni 14-16 e 18-20, in uno dei due edifici biplanari, in diretta contiguità
con gli altri padiglioni del settore creando un percorso unico.

Un’offerta merceologica ampia e di qualità caratterizzerà ogni singola manifestazione dei Saloni: dal Salone Internazionale del Mobile e Salone Internazionale del Complemento d’Arredo che presentano tutte le tipologie di arredo e tutti gli stili a Eurocucina, panoramica completa del settore, e alla sua proposta collaterale FTK;al Salone Internazionale del Bagno, vetrina per eccellenza dell’arredo-bagno.

martedì 2 febbraio 2010

MAL D'AMORE ? NO PROBLEM , UNA PILLOLA E NON CI PENSI PIU'



Soffrite le pene dell’inferno per questioni d’amore? Il vostro partner vi ha lasciato, tradito, siete stati rifiutati dal grande amore della vostra vita?
Niente paura, è in arrivo nelle farmacie una pillola che risolverà anche questi problemi. Si chiama “Amorex” (e già il nome è tutto un programma), è ricavata da
PER IL RESTO DEL POST CLICCA SUL TITOLO

una pianta africana e promette di curare il mal d’amore.
A riportare la lieta novella è il tabloid austriaco Kronen Zeitung che
parla di un concentrato di frutta esotica di un albero tipico della Costa D’Avorio. Il suo nome è Griffionia Simplicifolia. La ditta farmaceutica che si è aggiudicata la miracolosa polpa è la Coropharm di Villach (Carinzia, Austria).
Naturalmente in Africa gli effetti dei frutti di questa pianta sono noti ed adoperati da secoli ma “Amorex” arriverà da noi a breve e si preannuncia come una rivoluzione. Funzionerà, infatti, intervenendo sui messaggeri chimici del cervello che si alterano quando si soffre per amore. E alleviando così, almeno sulla carta, anche i dolori sentimentali più angosciosi.