mercoledì 3 novembre 2010

la rinnovata Villa Bellini di Catania inaugurata il 23 settembre 2010



da un mio articolo pubblicato il 6 novembre sul settimanale SiciliaOggi.net
Forse è il caso di aggiudicarsi su ebay alcune rare cartoline risalenti agli anni 50 riguardanti la Villa Bellini di Catania , perché a ben guardare il restyling recentemente consegnato alla cittadinanza catanese, ci si rende conto che il giardino dei catanesi non è ormai più quello di una volta. La “Villa”, meta dei genitori che accompagnavano i loro bambini travestiti da Zorro o da Fatina, a lanciarsi coriandoli nei periodi di carnevale, a pedalare in biciclette, carrozzine, sidecar a pedali, a passeggiare a dorso di pony a noleggio. C’era la vecchietta del trenino, col fazzoletto in testa, che ospitava i bambini nei suoi vagoni, facendogli fare un bel giro in tondo. C’erano le anatre, le oche ed i cigni nel laghetto, la scimmia nella gabbia, l’elefante indiano donato dal circo e il calendario con la data scritta su di un enorme prato verde, che cambiava giornalmente grazie a dei pronti giardinieri, che lo facevano sembrare dotato di poteri magici agli occhi dei più piccini. Il Giardino Bellini fortemente voluto, nel Settecento, con labirinti, siepi, fontane, statue, zampilli, dal Principe Ignazio Paternò Castello di Biscari, poi acquistato dal Comune di Catania dagli eredi del Principe, quindi ripensato dall’architetto Landolina, che ne dispose l’ampliamento. A partire dalla metà degli anni Settanta, cominciò il lento ma inesauribile declino. Gli animali scomparvero per varie cause, spesso per vandalismo. La cura del verde venne progressivamente ridotta perché troppo esosa. Ovunque transenne e zone off limit ne mostravano abbandono e decadenza. Poi, finalmente , la bella notizia: l’approvazione del progetto per il “Recupero e la valorizzazione del verde storico “Giardino Bellini” per una migliore fruibilità anche ai fini ludico-spettacolari”,così denominato già dal 2003. L’imponenza delle risorse finanziarie disponibili, richieste alla Comunità Europea nell’ambito del POR Sicilia 2000-2006, per un valore di 15 milioni di euro, aveva fatto scattare la frenesia dello stravolgimento: centri commerciali, vasca da 5500m.q.e altre diavolerie previste dal progetto iniziale dell’architetto Marina Galeazzi,ora nominato capo di gabinetto del Sindaco, respinto nel 2004 da una petizione popolare in poco tempo firmata da oltre 16000 cittadini, con l’intento di farlo rientrare nell’ambito di un restauro stilistico e conservativo che ne dovesse conservare l’identità storica e la memoria consolidata con la cittadinanza. Negli anni successivi ancora guai per i lavori, problemi di comunicazione e trasparenza con la Comunità Europea, appalti saltati e assegnati, contenziosi giudiziari, chiusura del Giardino per 4 anni, ritrovamento di alcune delle strutture originarie del labirinto Biscari antecedenti al terremoto del 1693, di una vasca , di una scala, di alcuni tratti di mura. E poi la presenza di una cabina dell’Enel lì dagli anni sessanta e ancora costi abbassati e rialzati, finanziamenti persi, soldi finiti e in zona cesarini trovati o distolti ad altre spese comunali come dichiarò il Consigliere Comunale del PDL Manlio Messina “i 2 milioni e mezzo di euro recuperati erano originariamente destinati alla coibentazione e messa in sicurezza dei soffitti delle scuole comunali”. Nel 2009 venne riaperta una parte della Villa, intanto sorsero comitati spontanei di cittadini che richiesero trasparenza e legalità nell’esecuzione dei lavori oltre a conoscere quanti milioni di euro di fondi erano stati già spesi. Quindi 15 Consiglieri Comunali di destra e di sinistra fecero approvare la costituzione di una Commissione di inchiesta per fare chiarezza su spese e ritardi, ma questa ebbe vita breve perché ritenuta dal PDL una sovrapposizione ad una indagine già aperta dalla Procura della Repubblica di Catania che all’uopo chiese gli atti ufficiali al Sindaco, ma inutilmente poiché si scoprì a sua volta che già da un anno la Guardia di Finanza li aveva sequestrati. Come ultimo atto avvenne la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea degli avvenuti lavori di restauro della Villa , ma il Comune omise di pubblicare il bando dei lavori sulla Gazzetta Ufficiale italiana( ed europea) in cui dovevano comparire le ditte che avevano partecipato alla gara d’appalto. La Commissione Europea richiese gli atti ufficiali, ma il Comune prese tempo e infine rispose giustificandosi dell’impossibilità dell’invio della documentazione per problemi tecnici ( una stampante rotta). Sul rischio che il finanziamento europeo di 15 milioni di euro, di cui utilizzati entro i termini solo 12, debba in futuro essere restituito per superamento dei tempi di realizzazione (i lavori dovevano concludersi entro il 30 giugno 2009) l’Ingegnere capo del Comune, Pina Testa assicura “ l’importo erogato dalla Comunità Europea non deve essere restituito visto che i ritardi nei lavori sono dovuti a vicende giudiziarie, interferenze con l’Enel e al ritrovamento di alcune strutture del labirinto Biscari”.Ma i misteri sui lavori infiniti continuano ad aleggiare sull’opera , ad esempio sempre il Consigliere Manlio Messina , che continua ad insistere, come anche il capogruppo de La Destra-Alleanza Siciliana, Nello Musumeci, sulla utilità di una commissione d’inchiesta del Consiglio Comunale nonostante un’azione giudiziaria in corso, solleva “qualcuno dovrà spiegare ad esempio perché nel progetto dei lavori si diceva che l’impianto d’irrigazione esistente andava benissimo e ora sono stati spesi soldi per farne uno nuovo”. Il 23 settembre il Sindaco Stancanelli ha riconsegnato la villa Bellini ai catanesi annunciando “avremo le guardie naturalistiche e i volontari della protezione civile oltre ai vigili urbani e alle telecamere che vigileranno per la sicurezza di quanti lo frequentano”.Ma di queste guardie e dei volontari nessuna traccia, solo 3 Vigili Urbani che lamentano tra l’altro non avere un locale idoneo per sostare. Alla collina nord, dove sorgeva la Casina cinese, data alle fiamme nel 2001, come pavimentazione è stato inserito uno strato di sabbia, oltre ad una serie di cipressi non previsti. Alla collina sud, dove sorge il palco liberty della musica, la pavimentazione è stata sostituita con della ghiaia, poco praticabile da carrozzine per bambini e sedie a rotelle per disabili. Sembrano poi scomparsi nel nulla i 30 vigorosi alberi di sophora japonica, spuntano ex novo invece essenze arboree che mai erano state inserite all’interno della Villa e che hanno sostituito le siepi e le essenze mediterranee preesistenti in quasi tutte le aiuole del viale degli uomini illustri. Imponente la presenza di una moltitudine di cipressi a rappresentare un muro verde attaccati uno al’altro accanto all’occhio del labirinto. Inserite panchine di ghisa ai lati nord e sud della collina. Il piazzale è stato sistemato nella versione ottocentesca ricoperto cioè di sabbia, non certo agevole allo scorrazzare di bambini. Curiosa la soluzione adottata per tutti gli specchi d’acqua, abbelliti dalla presenza di piccole sculture metalliche che rappresentano volatili,gru,aironi,ucellini, insomma il trionfo del virtuale. La pulizia della Villa che non pare impeccabile specie perché rimangono visibili atti di vandalismo sui tronchi di alberi imbrattati , arredi della bambinopoli danneggiati, è di competenza del Comune , che afferma il Direttore Dott. Marco Morabito essere quotidiana, mentre la Multiservizi si occupa dei bagni con qualche problema di pressione in quelli posti alla collina sud. Da rilevare la presenza di qualche cane randagio ormai di casa.





nella prima foto si può vedere la Casina Cinese che andò in fiamme nel 2001, ancora non ricostruita

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