venerdì 18 dicembre 2009

PARLIAMO DI SESSO : VIVERE LA SES/NSUALITA' CON LIBERO GUSTO

Vi segnalo un intervento della Dott.ssa Roberta Giommi inteso a demolire i nuovi miti/obblighi femminili.
"Palestra, cibo, correre, essere magre, superdotate nel sesso.
E ancora, disponibili, definite dalla propria capacità di conquista ed avvenenza. Possiamo dire “che fatica, respiriamo”, cerchiamo di emanciparci da nuove costrizioni. Quali sono le nostre caratteristiche principali: siamo simpatiche, opportuniste, disinvolte, ironiche, capaci di prenderci cura, dotate di forza e di autonomia, fragili o dipendenti?
Il sesso è bello quando
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siamo capaci di assaporare, di disporre di una libertà che rende ogni frazione di gesto e parole, di movimento e di intimità positiva perché sono dentro il gusto e il sapore del corpo dell’altro, perché abbiamo predisposto la nostra testa all’amicizia, abbiamo reso realistici e non distruttivi i confronti/scontri di coppia e siamo capaci di rendere vivo il nostro desiderio di sensazioni e di contatto.
Il sesso è preparato dall’allegria, dall’assenza di conflitti, da uno spazio che si può condividere, dalla confidenza della conversazione, dal fatto che ci sentiamo a nostro agio con noi stesse e non siamo imprigionate in regole che vengono dall’esterno.
Sempre di più si incontra nella consultazione sessuologia un nuovo modello di “sesso dovere”, dovere femminile e maschile di essere all’altezza. Costruiamo un tempo che vogliamo percorrere regalando al nostro corpo la sensazione di rubare il piacere e il gioco perché siamo entrate in una dimensione diversa, illuminata dalla complicità che si crea quando il cameratismo è forte e distrugge il gusto dell’opposizione, quando avendo reso il nostro corpo un amico lo possiamo mettere in contatto con il corpo del partner.
Quando smettiamo di vivere tutto come una sfida lavorativa: il sesso non è un lavoro deve essere iscritto nella dimensione del piacere, dell’amicizia, della comunicazione, della gioia, ma è possibile solo se abbandoniamo l’atteggiamento di sfida e di contrapposizione, e soprattutto di castrazione/competizione. Perché può essere importante cambiare il punto di vista?
Combattere nelle sue nuove forme un obbligo antico della donna di adeguarsi sempre ad un progetto che gli altri fanno su di lei, sia la dolcezza obbligatoria, sia la responsabilità, sia gli infiniti miti della bellezza, che può farla sentire affannosamente inclusa o disperatamente esclusa in un modello che le sta stretto.
Proviamo a capire, se abbiamo voglia di sesso, di intimità con il nostro partner abituale cosa ci impedisce di vivere le tre regole d’oro: assenza di conflitti, amicizia, scambio di piaceri. E se invece siamo alla ricerca di una persona nuova cosa vogliamo mettere in gioco nel momento dell’incontro, nella costruzione della storia.
Quando il sesso nasce solo da piccoli o grandi momenti di alterazione possiamo pensare a ragione che ci sono dei tabù operanti, quando approfittiamo di qualsiasi stanchezza, malumore, errori del partner per non fare sesso dobbiamo pensare che il sesso non ci piace. Dal sesso spontaneo, nella consultazione sessuologia si passa sempre al sesso competente, di cui un buono fattore costitutivo è il tono dell’umore e la sensazione di accettarci con i nostri cambiamenti e con i difetti fisici che abbiamo di base o si sono creati nel tempo.
L’allenamento neutro per un buon sesso è in ogni caso la modificazione dell’atteggiamento verso il corpo e verso i pensieri che devono diventare facilitanti e non inquietanti. In genere anche diventare di pessimo umore è un lavoro, nasce dal selezionare solo le notizie e i gesti o le parole degli altri che ci fanno stare male: se ho ricevuto tre complimenti e una critica e ricordo solo al critica sto lavorando per costruire il mio cattivo umore.
Stiamo parlando di uno sforzo che può risolvere problemi non troppo importanti e predisporre ad una facilitazione della respirazione e del fluire delle emozioni positive. Il sesso, le relazioni hanno una possibilità maggiore di muovere verso la disponibilità sessuale se questo nostro lavoro preparatorio, diventa una piacevole abitudine".

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