mercoledì 15 dicembre 2010

QUELLI CHE…. LA MATTINA SONO SEMPRE IN RITARDO PER COLPA DEI TRENI.


Per i pendolari che ogni giorno viaggiano con destinazione Catania, studenti, lavoratori che scelgono il treno, tra l’altro il mezzo più ecologico che ci sia, i disagi e i disservizi aumentano sempre di più. Ma giunti all’agognata meta della città etnea ad attenderli non vi è un tempestivo e coordinato trasporto pubblico che, come in una qualsiasi realtà metropolitana del mondo, li porti subito a destinazione, anzi quasi come a far beffa di loro, li aspetta un’ulteriore inutile attesa di 15, 20, 30 minuti prima che parta il primo bus utile dell’AMT. In queste ore i pendolari temono che i nuovi orari invernali, in vigore dal 12 dicembre prossimo, porteranno in serbo anche un’ulteriore riduzione dell’offerta di treni sulle tratte già in questi mesi oggetto di tagli “a Ottobre vi è stata già – afferma Giosuè Malaponti , coordinatore Comitato pendolari Messina Catania Siracusa - una soppressione di dieci corse sulla Messina Catania e sette sulla Gela- Caltagirone- Catania. La Sicilia –spiega Malaponti- vive una situazione unica rispetto al resto del Paese, poiché è l’unica Regione a non aver un Contratto di Servizio con l’unico operatore ferroviario operante nell’isola, Trenitalia, che agisce di fatto senza controllo”. Infatti un anno e mezzo fa l’allora Assessore Regionale ai Trasporti Nino Strano non firmò in sede ministeriale il Contratto di Servizio di sei anni (con rinnovo previsto di ulteriori sei ) con Trenitalia, giustificandolo con un ritardo burocratico degli uffici regionali. “A questo punto la Regione Siciliana si decida - ammonisce il coordinatore dei pendolari- a chiudere un Contratto di Servizio con Trenitalia o bandire una gara pubblica per il servizio di trasporto passeggeri su treni regionali, cosicché i viaggiatori potranno essere tutelati per esempio con penalità nei confronti del gestore la linea ferroviaria per i ritardi o in generale adottando una Carta del passeggero”. Il Comitato Pendolari Messina Catania Siracusa esiste dal 2001 e dai vari Assessori Regionali ai Trasporti tante promesse, ma scarsi risultati, anzi rincari nelle tariffe,come nel 2007 quando l’assessore Dore Misuraca approvò l’aumento del 20% dei prezzi in cambio di maggiori servizi da parte di Trenitalia, che sono rimasti lettera morta. I disservizi più comuni sono: sovraffollamento, vetture prive a volte di riscaldamento d’inverno e climatizzazione d’estate, scarsamente pulite specie riguardo alle condizioni della tappezzeria dei sedili,mancanza di tendine parasole, illuminazione delle carrozze carenti, sovente cattivo funzionamento delle porte intercomunicabili e di quelle di salita e discesa, ritardi giornalieri e soppressioni improvvise dei primi treni del mattino, guasti agli scambi che bloccano la circolazione, mancate tempestive informazioni all’utenza nelle varie stazioni e a bordo treno, monitor alle stazioni che di colpo si spengono e non danno più nessuna comunicazione, inadeguatezza della biglietteria affidata in alcune stazioni solo ad agenzie di viaggio e quindi a volte chiuse, allungamento della durata delle percorrenze a parità di chilometri rispetto alle precedenti, mancata coincidenza ai capolinea tra bus e treni. “Nel 2002 –aggiunge Malaponti- Regione Siciliana, Provincia di Catania, Comune di Catania, Trenitalia, AMT e Circumetnea, avevano sottoscritto un protocollo d’intesa mirato a realizzare un biglietto unico treno-bus, come in molte altre città, ma ad oggi non ci sono novità”. Dei 50000 pendolari siciliani quelli che arrivano da Messina a Catania sono 4000 e hanno a disposizione 24 treni complessivi in andata e ritorno, quelli provenienti da Siracusa un migliaio con 7 corse disponibili,quelli invece provenienti da Gela-Caltagirone solo 3 percorrenze e pochi passeggeri. “ Per quanto riguarda la quantità dei passeggeri dipende molto dalla quantità e dalla qualità dell’offerta-chiarisce Malaponti- infatti sulla Gela Caltagirone Catania per un periodo di tempo limitato erano stati introdotti dei treni che impiegavano per fare la tratta un’ora e quaranta minuti invece delle attuali due ore e dieci minuti ed erano pieni di viaggiatori ”. Da due anni il pendolare che arriva col treno di mattina alla stazione ferroviaria di Catania è costretto ad aspettare al capolinea dell’AMT, posto di fronte, dai quindici ai trenta minuti a seconda del ritardo quotidiano del treno “ io arrivo ad esempio alle 7,30- riferisce Malaponti- ma il treno non arrivando mai puntuale, non mi permette di salire sul primo bus utile anch’esso con lo stesso orario, per cui devo attendere il successivo, facendomi arrivare al lavoro in ritardo”.
Quindi il Comitato Pendolari auspica che al più presto la Regione e chi gestisce la linea ferroviaria sottoscrivano la Carta dei Servizi, in modo che se ci saranno delle inefficienze saranno previste delle penalità pecuniarie che potranno essere reinvestite nel miglioramento del servizio o ritornate all’utente ad esempio come bonus mensili, come avviene nel resto del Paese.
-mio articolo pubblicato sul settimanale free press SiciliaOggi.net

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