mercoledì 28 ottobre 2009

Rutelli se ne va, ma senza truppe


Non ci sono i numeri per un gruppo alla Camera, si profila un tandem con Tabacci
Il «traghetto» rutelliano è pronto, ma per il momento non riesce a salpare per una ragione molto seria: sinora manca

il numero minimo di passeggeri (parlamentari) che consenta di partire in modo dignitoso. Da diverse settimane Francesco Rutelli denuncia il suo maldipancia, ripete ovunque che il Pd si sta incagliando in una deriva sinistrorsa e nei giorni scorsi aveva quasi sciolto gli ormeggi, annunciando a Bruno Vespa: «Sì, vado con Casini ma non subito e non da solo».

Ieri, presentando a Milano il suo libro, «La svolta», l’ex presidente della Margherita è stato altrettanto esplicito ma non ancora definitivo: «Bisogna uscire dai vecchi binari, dobbiamo iniziare un tragitto differente unendo persone diverse» e in ogni caso «qualunque iniziativa dovesse nascere, io non sarò colui che la incarna e la rappresenta». Dunque, Rutelli resta ancora nel limbo di color che sono sospesi, ma in compenso, da diversi giorni, allude a dei compagni di strada ancora senza nome.

Tra questi c’è anche la vera carta coperta e pesante dell’operazione: Bruno Tabacci. Secondo classificato dietro Luca Cordero di Montezemolo e davanti a Draghi, Fini e Casini in un mega-sondaggio online dell’Espresso (oltre centomila voti) su «Chi sarà il premier nel 2012», Tabacci da quasi due anni - assieme a Savino Pezzotta e alla loro Rosabianca - sono federati all’Udc e dunque non fanno parte organicamente del partito di Casini. Contando su questi margini (relativi) di autonomia, nei giorni scorsi Tabacci ha spiegato a Rutelli di essere disponibile a fare, a determinate condizioni, da trait d’union con Casini, concorrendo alla nascita di un movimento-traghetto destinato successivamente a confluire in una Costitente di Centro.

Come dice Tabacci: «Sono disponibile, come già ho fatto con la Rosa bianca ad inziative che possano rendere più forte e più credibile la prospettiva di una area di Centro». Assieme a Tabacci, potrebbe salire sul «traghetto» anche un altro personaggio di peso, un altro ex Dc come Lorenzo Dellai, presidente del Trentino: «Sono interessato a costruire qualcosa che non sia contro qualcuno, ma qualcosa che ancora non c’è». Oggi Dellai, assieme a Rutelli, sarà a Roma dove sarà presentato un primo documento programmatico di quest’area politica.

Ma il «traghetto» sinora non parte, perché ancora non si sono trovati venti deputati, la quota minima per formare un gruppo parlamentare. Rutelli non riesce a «schiodare» dal Pd più di cinque, sei deputati, mentre sulla carta sarebbero interessati una decina di onorevoli extra Pd che, come Tabacci, sarebbero disposti a determinate condizioni a partecipare alla partita. Potrebbero esserci quattro deputati dell’Italia dei Valori (si vociferano i nomi di Pino Pisicchio e Aurelio Misiti), tre ex diniani (Daniela Melchiorre, Italo Tanoni, Ricardo Merlo), due ex Pdl (Giorgio La Malfa, Paolo Guzzanti) e i due Rosabianca.

E Rutelli? Per ora, si dice, potrebbe contare sull’adesione di alcuni convinti fans come Donato Mosella e Gianni Vernetti, pourparlers ancora non impegnativi con Marco Calgaro e Linda Lanzillotta, mentre per evitare l’etichetta clericale, Rutelli starebbe tenendo lontana Paola Binetti. Un primo banco di prova per l’area Rutelli-Casini? Tabacci la butta lì: «Potremmo lanciare candidature di peso nella Regione Lombardia e nel Lazio...». Lo stesso Tabacci e Rutelli?
FONTE LA STAMPA


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